Un Paese a Scuola – Pro Loco Fognano – Il Progetto

L’Associazione Capitombolo ha sostenuto, sostiene e partecipa attivamente al Progetto proposto dalla Pro Loco Fognano per tutta la durata dell’anno scolastico 2017-2018:

“UN PAESE A SCUOLA” 

Fotografia@PLF copyright

Fotografia@LF copyright

Come annunciato  il 28 aprile 2017 si è tenuta la prima festa della “Scuola Aperta di Fognano” con la partecipazione di tutte le associazioni, tra cui la nostra, alla presenza di parenti, la mostra delle fotografie della vecchia scuola, ecc.

Vi ricordiamo che il progetto “Un paese a scuola” è stato ideato dalla PLF e proposto al Comune di Montale, successivamente alla paventata chiusura della Scuola nel maggio 2015, a causa delle iscrizioni insufficienti a formare una classe prima. PLF raccolse quasi 1000 firme tramite petizione popolare a difesa di questo fondamentale bene pubblico.

Il progetto “Un paese a scuola” è inserito nell’iniziativa nazionale Scuola Aperte del Ministero dell’Istruzione. E’ realizzato dalla PLF, e dal Comune di Montale, in collaborazione con la Cooperativa Gli Altri di Pistoia, all’interno della Scuola A. Vannucci di Fognano dell’Istituto Comprensivo di Montale.

Il progetto è innovativo e sperimentale: la Scuola “apre” le porte a genitori, nonni ed enti del territorio, per fornire un supporto oltre l’orario scolastico nel pomeriggio aggiuntivo del venerdì (dalle 12;30 alle 16, ampliando l’orario a modulo che constava di due rientri pomeridiani) per lo svolgimento dei compiti (“Spazio Studio”) e l’attuazione di “Laboratori Tematici” per rafforzare materie curricolari come Inglese, o introdurre discipline legate al territorio, come Musica, Arte e Storia, Ambiente, o fortemente innovative, come la Robotica educativa, assieme a vari approfondimenti ad opera delle Associazioni del territorio.

lla gestione di alcuni laboratori (es. Corpo Musicale G. Verdi di Fognano e Misericordia di Fognano). Complessivamente circa 30 volontari PLF, affiancati dalla Cooperativa, gestiscono le attività con gli alunni e si occupano della sorveglianza e del riordino e pulizia dei locali.

Il progetto promuove la cultura del volontariato all’interno degli enti pubblici e privati del territorio sia tra le giovanissime generazioni, che vedono alternarsi nella cura degli spazi e nella gestione dei laboratori parenti o conoscenti, sia nei confronti della popolazione intera, che segue con estremo interesse, attraverso i canali social e la stampa, l’evolversi del progetto:(https://www.facebook.com/prolocofognano). Esso educa un’intera collettività alla partecipazione e cura del bene comune, promuovendo la cittadinanza attiva e responsabile (la PLF si occupa della programmazione didattica, contatti con docenti professionisti o volontari, riordino e pulizia dei locali). Un Paese a Scuola è essenziale elemento di aggregazione e socializzazione e aumenta il legame con il territorio nei centri periferici, vissuti spesso come paese dormitorio

Con l’iscrizione al prossimo anno scolastico, il progetto ha già dato prova di essere imprescindibile stimolo alle iscrizioni verso la scuola di paese (si è già formata una nuova e nutrita classe prima, per la prima volta dopo decenni), cronicamente sofferente perché inserita in un contesto geografico più svantaggiato o a causa della mancata offerta del tempo pieno (che non viene incontro alle esigenze dei genitori lavoratori); si regola al contempo così l’eccessivo afflusso verso le scuole del capoluogo, consentendo il pieno utilizzo degli edifici scolastici periferici; amplia nei contenuti l’offerta didattica, legandola alle peculiarità del territorio e utilizzando risorse volontarie o professionali. La frequentazione della scuola stimola efficacemente le attività commerciali ed artigiane del paese, che ruotano attorno ad essa.

Una bella festa partecipativa che ci ha donato la felicità di aver contribuito a far aprire di nuovo la scuola per le tante famiglie coinvolte e soprattutto tanti i bambini interessati ad approfondire la conoscenza dell’arte del Tombolo.

Qui di seguito alcune fotografie che testimoniano la bella festa:

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GRAZIE DI CUORE A TUTTI, A NOME NOSTRO E A NOME DELLA PRO LOCO DI FOGNANO A CHI HA COLLABORATO E AL COMUNE DI MONTALE.

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Una grande soddisfazione per gli ideatori e i realizzatori di questo progetto che è ormai diventato un modulo per fare istruzione e cultura da esportare.

Il Settimanale “Espresso di Repubblica” del 13 gennaio 2020 si è occupato del progetto e con orgoglio e soddisfazione riportiamo qui i passaggi dell’articolo di Giacomo Alberto

ISTRUZIONE, BENE COMUNE

Il borgo diventato scuola dove insegnano

genitori e nonni

Una frazione ai piedi dell’Appennino toscano. Un istituto elementare che doveva chiudere per mancanza di alunni.

E le mamme che lo hanno trasformato in un

progetto vincente, coivolgendo tutta la comunità

 

“Un paese a scuola” è il nome scelto da una bambina di 11 anni, Caterina, per raccontare una storia cominciata quattro anni fa in un borgo di circa mille abitanti, Fognano, ai piedi degli Appennini, in provincia di Pistoia. Quando nel 2015 la dirigenza della scuola elementare “Atto Vannucci” ha comunicato che non c’erano abbastanza iscritti per formare la prima e che dunque l’istituto sarebbe stato chiuso, spostando i bambini nei paesi vicini, un gruppo di mamme ha raccolto più di 800 firme e le ha portate all’assessore di Montale, il comune di cui Fognano è frazione. Ma non si sono limitate a questo: all’assessore queste “mamme-vulcano” (come sono state soprannominate) hanno portato anche un’idea. Vincente.

Spiegano Marta Del Rosso, Paola Ballini e Cristina Breschi, fra le promotrici del progetto:

«Visto che gli istituti dei paesi vicini faticavano a fare il tempo pieno e i servizi di prescuola o doposcuola, abbiamo pensato di offrirci noi, prestando le nostre energie e il nostro tempo libero, promuovendo una serie di iniziative ludico-didattiche nuove per tutti. Purché in cambio si tenesse aperta la nostra elementare». Le mamme hanno quindi strappato un “proviamoci” dall’amministrazione locale: il loro gruppo si faceva garante della progettazione dei laboratori, dell’assistenza nell’aiuto compiti e del riordino delle aule a fine turno.

E così è nata Scuola Aperta, un progetto che col tempo è andato molto oltre i suoi propositi iniziali. Genitori creativi, piccole associazioni di paese, singoli cittadini: in moltissimi hanno sottoposto alle mamme di Fognano idee fresche e stimolanti di attività pomeridiane. Un padre pittore col suo laboratorio di arte figurativa, un’associazione, tutta al femminile che insegna a lavorare il tombolo per la realizzazione di pizzi e merletti, un giovane nonno e i suoi mosaici, un progetto di orto sinergico e perfino uno di robotica educativa, grazie al quale i bambini hanno partecipato alla riqualificazione di un tratto di Agna, il fiume del paese, ideando attraverso modellini Lego un progetto poi realizzato dalla Pro Loco.

E ancora:  l’educazione civica ed europea, un laboratorio di giornalismo, uno di cortometraggio, lo yoga della risata, la collaborazione con l’Associazione a sostegno delle persone con sindrome di Down di Pistoia, Il Sole, quella con l’unità cinofila Febo, con Unicef, Legambiente, laMisericordia e Croce d’oro locale, che si sono resi disponibili per il trasporto dei bambini, col pulmino, da un paese all’altro, nel pomeriggio del venerdì. Dice oggi la piccola Anna, considerata la mascotte dell’avventura del piccolo paese: «Nessuna delle mie amiche sa come si fa un film. Io sì». Altri bambini, accanto a lei, sono impegnati in un laboratorio di

disegno a mano libera, sotto lo sguardo delle nonne-volontarie.

Già, i volontari: ormai sono più di 50 quelli che, con le loro competenze, ruotano intorno a questo progetto. E il limite di un minimo di 20 alunni partecipanti imposto dal Comune è stato ampiamente superato: a oggi, i bambini che prendono parte al progetto sono 50.

Sicché i laboratori, per una banale questione di capienza delle aule, si sono trasferiti negli spazi dell’ex scuola materna del vicinissimo paese di Tobbiana, che era chiusa da anni. Un paradosso felice, in effetti, spostare le attività non per carenza di iscrizioni ma per esubero. E questa è un po’ la coppa invisibile, placcata di orgoglio, che tengono in mano queste donne e le loro famiglie. Merito anche della Fiera dei saperi, una giornata in cui la comunità accoglie le idee e i contributi del territorio, costruendo un programma-puzzle sulle idee che singoli genitori, nonni, volontari, hanno da offrire ai bambini sotto forma di risorse, materiali, tempo. Il calendario delle proposte spazia, senza generi né classificazioni, con l’intento di instillare nei giovanissimi studenti, e cittadini del domani, una coscienza attenta, complessiva, sulla società e le sue urgenze. Un modo, come dice Carlotta Pugi, madre di due ragazzi (e a sua volta promotrice di un laboratorio di scrittura creativa) «per allineare i ragazzi al tempo presente. Sentiamo spesso parlare di allontanamento dalla scuola e dalla società in generale», spiega. La potenza di questo progetto, quella che ancora a distanza di anni mi meraviglia, è data dal fatto che noi li stiamo “riportando” nell’adesso, nel qui».

Ma Scuola Aperta rappresenta anche uno strumento di unione e conoscenza fra enti del territorio e cittadini, un modo per fare squadra mettendo al servizio della comunità sinergie inaspettate, alleanze che si sono create in funzione di un obiettivo preciso: educare e, reciprocamente, migliorarsi. L’esperimento infatti è diventato fondamentale anche per molti anziani che attraverso lo scambio e le attività di volontariato hanno trovato nei laboratori un modo per impiegare il tempo o raccontare la propria storia. Come ad esempio ha fatto una signora della zona, Anna Maria Torracchi, che è stata ospite un venerdì pomeriggio regalando ai bambini le sue memorie di superstite della Seconda guerra mondiale.

Ora la proposta nata dal basso guarda anche altrove, verso una possibile esportazione oltre i confini locali, anche tramite bandi europei. La vittoria tangibile di questo progetto, però, è stata sancita dalla ripresa di tutte e cinque le classi della primaria: la scuola elementare di Fognano è salva. Anzi, sta benissimo.

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Ed anche nel Tirreno di Pistoia e provincia del 15 gennaio 2020 di parla del progetto, riportiamo qui la fotografia dell’articolo apparso:

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